IL LATINO E' ANCORA VIVO!

Sebbene molti ancora non ne siano a conoscenza, un nuovo metodo di insegnamento del latino si sta diffondendo all'interno del liceo e in molte altre scuole d'Italia. Infatti diversi professori stanno mettendo in atto strategie per far rivivere questa cosiddetta “lingua morta”, scegliendo di utilizzarla attivamente insieme ai loro studenti, anziché limitarsi ad assegnare versioni da tradurre. Ciò che distingue i due metodi è l’approccio che vi è alla base: per quello tradizionale si parte dallo studio mnemonico di nozioni puramente teoriche, mentre nel cosiddetto Metodo Natura, la lingua si apprende parlandola. 

Un’altra differenza sostanziale è il libro di testo, che consiste in una storia scritta interamente in latino, in questo modo sta ai ragazzi comprendere le strutture grammaticali procedendo nella lettura. Anche l'ordine in cui si imparano le parti del discorso è diverso: ad esempio le declinazioni si scoprono man mano, mentre i singoli casi vengono già utilizzati dagli studenti per costruire frasi direttamente in latino, senza passare dalla traduzione in italiano.


Ma perchè stravolgere l'insegnamento?

Giampiero Marchi, il direttore del centro nazionale di studi classici GrecoLatinoVivo, ci spiega che il metodo induttivo-contestuale, o Metodo Natura, consiste nell'adottare le metodologie didattiche più efficaci nelle lingue moderne e applicarle anche a latino e greco. Infatti le lingue comunemente dette “morte” si differenziano dalle “vive” principalmente nel modo in cui vengono apprese, poiché il cervello umano non percepisce la separazione tra le due. Basandosi su ricerche sviluppate fin dal secolo scorso e teorie ancora precedenti, Marchi ha fondato il suo centro per permettere la divulgazione di questo metodo ed una maggiore accessibilità alle lingue classiche. Allo stesso tempo sostiene che non esistano un metodo “buono” e uno “cattivo”, ma che la differenza sia nelle tecniche che man mano si evolvono per essere sempre più efficaci, e che contribuiscono tanto quanto la competenza del singolo insegnante al risultato che si otterrà negli alunni.

Marchi infine enfatizza l'importanza dell'informazione ai docenti, soprattutto in ambito universitario, per far conoscere la nuova metodologia il più possibile.


Come la vedono gli insegnanti?

La professoressa Carlotta Bendi è una di coloro che hanno subito accettato la proposta di insegnare il latino come una lingua viva, adottando il Metodo Natura in alcune classi dell’indirizzo quadriennale. 

Il motivo dietro questa scelta sta nella consapevolezza che l’insegnamento di questa materia debba rinnovarsi e, nell’opinione della docente, il nuovo metodo è più efficace di quello tradizionale per l'acquisizione di autonomia e consapevolezza nella conoscenza della lingua. Inoltre, da quanto ha avuto modo di osservare, in genere questo metodo appassiona i ragazzi  molto  più di quanto avvenga con l'insegnamento tradizionale, e ciò li rende in breve tempo  autonomi e disinvolti nell'uso del lessico e delle strutture grammaticali. 

Inoltre gli studenti, essendo per loro la materia completamente nuova, hanno accolto la proposta con entusiasmo e disponibilità, e, sebbene nei genitori ci fosse qualche riserva, la professoressa spera che l’esperienza positiva li abbia convinti ad avere fiducia nel metodo induttivo-contestuale, che si sta affermando sempre di più, in particolare attraverso i docenti neo-assunti. Ciò potrà portare nei prossimi anni ad un consolidamento e ad una diffusione ulteriore del Metodo Natura nelle scuole. 


E gli studenti cosa ne pensano?

Federica Zampiga, della classe 3^I, durante il primo biennio ha iniziato ad imparare il latino con una professoressa che coniugava i due metodi, quindi, nonostante la limitata esperienza, è riuscita a compararli. Descrive il Metodo Natura come molto accattivante ed interattivo, inoltre più stimolante rispetto a quello tradizionale, incentrato sulla memorizzazione di declinazioni e coniugazioni. A suo parere, per iniziare ad imparare il latino, il metodo Natura potrebbe essere migliore perché appassiona e incuriosisce, mentre il metodo tradizionale riesce a far rimanere più impressa la lingua in uno stadio più avanzato dell’apprendimento. 


Matilde Camprini


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