VERSO LE BIOPLASTICHE

 Lunedì 4 aprile 2022, in occasione della ventesima edizione del festival della scienza “Marilena Zoffoli”, la nostra scuola ha avuto il piacere di accogliere il Dr. Marco Versari, responsabile delle relazioni internazionali dell’industria NOVAMONT che ha tenuto una conferenza sul tema “Conversione industriale da materiali plastici a bioplastiche “ , una delle più grandi sfide della scienza contemporanea. “Dobbiamo reintegrare quello che usiamo” è stata la frase chiave dell’incontro, che aveva lo scopo di sensibilizzare gli studenti su tematiche che non sempre vengono analizzate come dovrebbero. Il dott. Versari ha cominciato l’incontro distinguendo “biodegradabile” da “compostabile”, termini che spesso vengono confusi. Il biodegradabile è un processo naturale che avviene indipendentemente dall’uomo e che riguarda gran parte dei materiali, ma a fare la differenza sono la percentuale della decomposizione e il tempo con cui esso avviene. È su queste variabili che influisce il compostaggio, ovvero il processo di accelerazione del biodegradabile che, come risultato, ha il “compost”, una miscela ricca di humus impiegabile nella fertilizzazione del suolo. Tutto ciò che è compostabile è anche biodegradabile, ma non è detto il contrario, questo perché un materiale compostabile è tale se si degrada del 90% entro sei mesi. L’obbiettivo è quello di pensare in un’ottica circolare: questo è reso possibile dalle bioplastiche un’alternativa sostenibile che viene impiegata nella produzione di imballaggi a livello industriale. Esse sono sia biodegradabili che compostabili, quindi, una volta finito il loro percorso, vengono catalogate come rifiuto organico e riciclate come tali. Ne sono un esempio i sacchetti per la spesa che possono essere riutilizzati per l’umido, riducendo così l’impatto ambientale. Tuttavia, la sfida più grande è quella culturale, spetta a noi privilegiare prodotti che salvaguardino l’ambiente, spetta a noi impegnarci ogni giorno nella raccolta differenziata, siamo noi che dobbiamo proteggere la nostra Terra perché nessuno ce ne darà una nuova. 

Lucrezia Strada

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