IDEE FRESCHE SOTTO AL SOLE ARABO


 3 giorni, 15 istituti, 30 studenti e 1 competizione. Alcuni alunni di quarta e quinta si sono cimentati, assieme ad alcuni studenti provenienti da tutta Italia, nell'hackathon internazionale di Dubai 2021. Ma cos'è un hackathon, chi ha partecipato e quali sono le prospettive future per i prossimi progetti internazionali del nostro liceo?

 Gli hackathon sono meeting immersivi dove, per 3 giorni, ragazzi da istituti differenti (in questo caso 10 italiani e 5 degli Emirati Arabi) vengono suddivisi in 8 gruppi, supervisionati da tutor e si dedicano alla risoluzione di varie problematiche in modo funzionale e creativo.

 Il progetto posto quest'anno, suddiviso poi in 4 tematiche più specifiche, era incentrato sulle olimpiadi di Milano Cortina 2026. 

La prima tematica chiedeva agli studenti di immedesimarsi negli spettatori e immaginare le loro aspettative e ciò che avrebbero voluto vedere alle Olimpiadi, la seconda trattava di come sarebbero potute essere le Olimpiadi nel 2040, mentre la terza si concentrava sul trovare modi per sfruttare le strutture adibite alle olimpiadi una volta che fossero finite. La quarta ipotizzava le attività che sarebbero potute essere sviluppate dopo la fine delle gare sportive. Gli studenti che hanno rappresentato la nostra scuola in questo progetto sono stati Cosimo Pieri (5ªM), Marco Paggetti (5ªE), Martina Ravaioli (4ªE) e Alida Castagnoli (5ªN). I due ragazzi sono stati accompagnati dal professore Dicara nella sede di Dubai e accolti da Lorenzo Micheli al padiglione italiano dell’Expo, realizzato con innovative tecniche eco-friendly, mentre le due ragazze hanno partecipato da casa, collegandosi con gli altri partecipanti. 

Questa esperienza è stata molto intensa per gli studenti, i quali si sono ritrovati faccia a faccia con una realtà diversa da quella quotidiana sia dal punto di vista culturale che linguistico, ma grazie all'inglese, la comunicazione con gli studenti arabi non è stata un problema. Al contrario, il confronto e la collaborazione con studenti stranieri sono stati per i ragazzi una grande opportunità di crescita, che li aiuterà senz’altro a sviluppare le loro abilità di cooperazione, creatività e team management.

 Ma questo hackathon è solo l’inizio. Dopo il successo della collaborazione e l’entusiasmo degli studenti, ulteriori eventi, sia con altre regioni italiane che con paesi stranieri, stanno già venendo proposti e valutati dalla scuola. In un campo lavorativo come la scienza, dove le collaborazioni internazionali sono all’ordine del giorno, progetti di questo tipo sono esperienze estremamente utili a cui ogni studente dovrebbe poter partecipare almeno una volta e i ragazzi del nostro liceo hanno dimostrato di essere pronti ad afferrare al volo l'occasione.

Lucrezia Strada, Sebastiano Ferrara.


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