UN’ESPERIENZA CHE TI CAMBIA LA VITA: Ginevra Pentoli, Asker Norvegia
Abbiamo intervistato Ginevra di 5C SA che, nell’anno 2020/2021, ha intrapreso l’esperienza di scambio culturale in Norvegia per una durata di sei mesi.
Ginevra ci ha resi partecipi del suo viaggio-studio raccontandoci le sue esperienze e trasmettendoci le emozioni che le ha scaturito.
”Io consiglio tantissimo di fare questa esperienza,non tanto per il fattore divertimento, ma soprattutto per il fatto che ti fa maturare in una maniera incredibile! Io mi sono trovata molto cambiata quando sono tornata rispetto a quando sono partita, molto più matura ed indipendente. Quindi, consiglio a tutti di vivere questa esperienza per una crescita personale”.
Per quale motivo hai scelto proprio la Norvegia?
Il motivo principale per il quale ho scelto proprio questa città è la mentalità delle persone. Ho sempre visto la Norvegia come un paese molto all’avanguardia su moltissimi aspetti e anche perché qualche anno fa ho visto la serie tv “Skam”, ambientata in Norvegia, nella quale ho potuto capire come svolgevano la loro vita gli adolescenti di questo paese. Infine, in generale mi ha sempre affascinata come possibile città da visitare per i suoi bellissimi paesaggi, in quanto sono un’appassionata di sci.
Dove vivevi e come funzionava la scuola? È diversa da quella italiana?
Vivevo ad Asker, una città nella periferia di Oslo. La scuola funzionava in modo completamente diverso rispetto a quella Italiana, molto simile al genere americano ed io l’ho trovata molto più semplice rispetto alla nostra. Il sistema era a classi, in totale 4, per le quali dovevamo scegliere le materie che ci piacevano maggiormente più le materie obbligatorie: norvegese, matematica (della quale potevi scegliere il livello), ginnastica e storia.
E’ stato facile sviluppare rapporti con altre persone (famiglia ospitante e coetanei)?
Fare amicizia è stato abbastanza facile anche perché le persone erano molto curiose di conoscere la mia cultura. Un problema che però ho riscontrato è l’integrarsi nei vari gruppi che sono formati da quando i ragazzi sono piccoli. Nonostante ciò sono sempre stati tutti molto gentili e carini con me facendomi sentire accettata e per questo non ho avuto problemi.
Con la famiglia mi sono trovata benissimo, non potevo chiedere di meglio! Con loro ho stabilito un rapporto fantastico, poiché sin da subito mi hanno fatto sentire a casa, e per questo li ringrazio molto perché penso che nell’esperienza abbia anche molta importanza il rapporto che si crea con la famiglia ospitante. Sono persone fantastiche e li sento ancora tutti i giorni!
Ti sei adattata bene alle usanze e alla cultura locale?
Mi sono adattata abbastanza bene alle usanze anche se ci sono cose che anche tutt’ora farei fatica a fare, come per esempio cenare alle 16.30 del pomeriggio, oppure in generale la mentalità della gente che è molto più progressista rispetto agli italiani. Infatti, ci sono stati momenti/episodi in cui io non ero abituata a certi atteggiamenti per esempio nel rispetto delle regole, anche per il fattore del virus Covid.
Com’è stato stare tanto tempo lontana da casa, dalla tua famiglia e dai tuoi amici in Italia?
Io non sono una ragazza molto “mammona”, non ho avuto molti problemi a stare lontana dalla mia famiglia. Ho sentito la lontananza e quindi il distacco dei miei amici verso metà dell’esperienza quando mi sono accorta quanto in realtà mi mancasse l’Italia e la loro compagnia. Ovviamente è completamente normale sentire la mancanza di ciò, quando ero in Norvegia mi mancava l’Italia e ora, che sono tornata, mi manca la Norvegia.
Come è stato il rientro?
Il rientro è stato tosto, se devo essere sincera. Quando è ricominciata la scuola ho dovuto affrontare tutte le interrogazioni e verifiche varie di recupero e per questo ho dovuto lavorare il doppio dei miei compagni. Alla fine ce l’ho fatta, quasi fatta! Ovviamente è tutto passabile quindi non spaventatevi e non fatevi scoraggiare da ciò. D’estate, però, ho rivisto tutti i miei amici, mi sono divertita!
Martina Barchi, Sara Camaggio, Federico Crociani, Marco Semprini
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