LA RICETTA DELLA FELICITÀ SECONDO EINSTEIN

Conosciamo tutti Albert Einstein, in quanto è considerato il più grande fisico del XX secolo e una delle menti più brillanti della storia. Ciò che non tutti sanno è che non si è limitato a dare un contributo fondamentale nell’ambito delle scienze, ma egli ha persino scritto la ricetta della felicità.

Nel 1922 Einstein si trovava in Giappone per tenere una serie di conferenze e di lezioni,  e proprio qui, all’età di 43 anni, gli arrivò un’importante notizia: aveva vinto il premio Nobel per la fisica. La notizia si sparse rapidamente così l’uomo si vide circondato da curiosi che desideravano incontrarlo, ma Einstein imbarazzato a causa delle troppe attenzioni e della pubblicità decise di chiudersi nella sua stanza dell’Imperial Hotel di Tokyo. Fu proprio qui, nella sua camera d’albergo, che egli ebbe modo di confrontarsi con le sue idee e con i suoi pensieri, insomma di riordinare la mente. A distoglierlo dai suoi piani fu un corriere che bussò alla sua porta per consegnargli un messaggio, quindi lo scienziato ripagò l’uomo dandogli una mancia, ma questo la rifiutò, come era tipico fare secondo l'usanza locale. Dunque Einstein decise di ricompensare il corriere in un altro modo e scrisse sulla carta intestata dell’hotel qualche “pillola di saggezza”, grazie alla quale un giorno il messaggero avrebbe potuto guadagnarci qualcosa.

Ma cosa scrisse Albert Einstein?

Nella prima carta egli scrisse in tedesco: “Una vita calma e modesta porta più felicità della ricerca del successo abbinata ad una costante irrequietezza.” Il solo biglietto è stato venduto ad un compratore anonimo al prezzo di ben 1,3 milioni di euro.

Mentre nella seconda scrisse: “Quando c’è una volontà esiste una via.” Il valore della carta è inferiore rispetto alla precedente, ma è stato comunque venduto per quasi 203 mila euro.

Il valore di entrambe le note era stato stimato di qualche migliaia di dollari, ma successivamente, durante l’asta, è aumentato spropositatamente di oltre il 31.000%. A spiegarne il motivo è stato Roni Grosz, responsabile degli archivi dei documenti di Einstein presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, nonché supervisore dell’asta stessa. Secondo lui il prezzo è aumentato notevolmente dal momento che in quelle carte si trova il ritratto umano che delinea lo scienziato, grazie ad esse riusciamo a comprendere maggiormente l’Einstein persona. Infatti tutti conosciamo bene le sue teorie e le sue scoperte in ambito scientifico, ma è grazie a quelle poche righe scritte come ricompensa ad un corriere, che conosciamo il lato umano del genio, la sua ricetta della felicità.


Maria Vittoria Matteucci


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