Ritorno al 100%

Nelle ultime settimane hanno parlato molto di un eventuale ritorno a seguire le lezioni in presenza al 100%, hanno messo in primo piano l'importanza della nostra educazione scolastica senza però ascoltarci veramente, non si sono mai fermati a chiederci cosa ne pensiamo. Con pochi giorni di preavviso ci hanno comunicato nuove direttive e a queste non solo noi studenti siamo contrari ma anche la maggior parte dei professori che sostengono siano incompatibili con quelle che ci hanno comunicato precedentemente: "Ci sono diversi protocolli che lasciano poche possibilità ad un rientro tranquillo, non abbiamo tante aule abbastanza grandi per garantire il distanziamento di un metro tra i ragazzi in modo ordinato soprattutto se siamo costretti ad inserirne circa trenta in una sola stanza. Arrivano sempre più direttive da rispettare che spesso si trovano in conflitto con quelle antecedenti. Bisogna essere oggettivi e distinguere ciò che è effettivamente realizzabile da ciò che è un nostro desiderio."

Noi, studenti del liceo scientifico, siamo tutto sommato fortunati, la nostra scuola si è organizzata bene per evitare particolari assembramenti: "la struttura della nostra scuola ci permette entrate e uscite da ben sei percorsi differenti che consentono ai ragazzi di distanziarsi, di entrare e di poter tornare a casa in sicurezza." ma purtroppo le problematiche non riguardano solo ciò che accade all'interno dell'edificio "E' complicato gestire un rientro se i ragazzi fanno fatica anche solo a venire a scuola." molti studenti si spostano con mezzi di trasporto che la maggior parte del tempo sono affollati e che non garantiscono una protezione.

Un dubbio che quindi sorge spontaneo è se riusciremo a concludere questo anno scolastico senza venire interrotti da nuove restrizioni come è già accaduto precedentemente. Ci siamo già trovati in una situazione simile a quella che stiamo vivendo ora diverse volte. Ci hanno lasciato la possibilità di tornare a scuola tutti in presenza, ci hanno dovuto dividere in gruppi per poi ritrovarsi costretti a riportarci alle lezioni online. Ormai è diventato uno schema che bisogna controllare perchè in questo modo esponiamo ad un rischio maggiore la salute di tutti i docenti, degli studenti e del personale.

Un ulteriore aspetto di cui tenere conto è come la didattica a distanza ci abbia segnato, credo di dare voce al pensiero di tutti quando dico che abbiamo voglia di tornare alla normalità, che se chiedessi a voi studenti: "cosa vi manca della scuola prima del covid?" probabilmente mi rispondereste: "la festa di natale.", "la festa di carnevale.", "potermi fermare a parlare con gli amici alle macchinette senza avere la mia attenzione rivolta costantemente a stare ad un metro di distanza dagli altri o alla mascherina che mi cade scoprendo il naso." e anche se probabilmente penserete che gli insegnanti abbiamo risposto che gli manca solo fare lezione normalmente la verità è che anche loro sono stanchi di tutta questa situazione: "mi manca poter girare tra i banchi degli studenti interagendo con loro in modo diretto. Ho sempre pensato che, il giorno in cui avessi fatto lezione dalla cattedra, sarebbe arrivato il momento di andare in pensione" "mi manca riuscire a fare una lezione avendo la possibilità di guardare gli studenti dal vivo senza poter vedere solo i loro occhi e senza sentire lo stress provocato dal Covid."

Ormai anche quest'anno è volato, non ci resta che sperare che a settembre si possa ritornare con qualche libertà in più. 

Annagaia Pepe

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